A proposito di vaccini

Covid-19

Finalmente, una volta vaccinato il personale sanitario e gli ospiti delle Residenze assistite, quelle una volta chiamate “ospizi” ( strutture a noi vicine come la casa Cardinal Maffi di San Pietro in Palazzi o il Pascoli di Livorno), l’attenzione vaccinale si rivolgerà alla ponderosa massa della popolazione generale.

Spulciando nei molteplici dibattiti nella letteratura medica, sono a riportarvi alcuni quesiti riguardanti le vaccinazioni con i primi due vaccini a RNA disponibili (Pfizer e Moderna) e relative risposte della Com- missione Medico Scientifica di AIFA, sicuro che spesso vi troveranno interessati direttamente o meno.

In VERDE ho messo anche un breve “ Pellegri pensiero”. Mi scusino i negazionisti. :))
Buona lettura

Domande e risposte per la popolazione generale.

 

Chi ha già avuto il Covid-19 dovrà vaccinarsi?

La vaccinazione non contrasta con una precedente infezione da COVID, anzi potenzia la sua memoria immunitaria, per cui non è utile alcun test prima della vaccinazione. Tuttavia, coloro che hanno avuto una diagnosi di positività a COVID ora, non necessitano di una vaccinazione, mentre potrebbe essere consi- derata come richiamo eventuale quando si otterranno dati sulla durata della protezione immunitaria.

Non è necessario sottoporsi a test diagnostici per Covid prima di accedere alla vaccinazione.

In “soldoni” Vaccinatevi comunque….

Se mi infetto con COVID dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino, devo comunque effettuare la seconda?

No, in questo caso la seconda dose non è indicata.
Nella maggioranza della popolazione la prima dose di vaccino evoca un’iniziale risposta immunitaria che conferisce una protezione solo parziale. Questa inizia, dopo circa 2-3 settimane dalla prima dose, mantenendo quindi il rischio di COVID ancora consistente, seppur ridotto.
La seconda dose di vaccino è necessaria, per incrementare la risposta immunitaria e ottenere la protezione vaccinale ottimale.
Nel caso di persone con infezione confermata da un test molecolare o antigenico di terza generazione dopo la prima dose di vaccino, l’infezione stessa rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma a quello fornito dalla prima dose di vaccino.
Alla luce di questo, non è indicato somministrare a queste persone la seconda dose vaccinale.
La vaccinazione parziale e la successiva infezione non precludono un eventuale richiamo della vaccina- zione anti COVID nel futuro, se i dati sulla durata della protezione immunitaria indicheranno questa necessità.

In soldoni. Se vi infettate dopo prima dose, con test che confermi ciò’, non importa fare seconda dose.

Le donne in gravidanza o che allattano possono fare il vaccino e coloro che vogliono avere un figlio?

la vaccinazione non è controindicata. Gli studi condotti finora non hanno evidenziato che i vaccini a mRNA determinino effetti avversi in gravidanza e le evidenze di laboratorio su animali suggeriscono l’as- senza di rischio da vaccinazione.
Al momento le donne in gravidanza e allattamento non sono un target prioritario dell’offerta di vaccinazio- ne, non è raccomandata di routine per queste persone. Se una donna scopre di essere incinta dopo la prima o la seconda dose non c’è alcuna motivazione per interrompere la gravidanza.

La vaccinazione Covid va considerata attualmente compatibile con l’allattamento al seno. In un bambino allattato al seno, il rischio conseguente alla vaccinazione Covid della madre è estremamente basso, mentre per contro l’interruzione dell’allattamento porterebbe ad una sicura perdita dei suoi ben documentati benefici»

Donne in gravidanza non necessario vaccinarsi, a meno che sussistano fattori di rischio per altre patologie, ma se subentra “ansia “ di essere infettabili .. nessun problema a fare vaccino.
Se in allattamento nessun problema qualora si decidesse di vaccinarsi

I bambini possono essere vaccinati?

Il vaccino è sicuro ed efficace ma entrambi i vaccini a “rna” disponibili non sono al momento raccomanda- ti nei bambini di età inferiore a 16 anni (Pfizer) e 18 anni (Moderna).

Quindi al momento i minori non fanno vaccini.
Comunque loro rischio di ammalarsi molto basso, anche se sono potenti potenziali serbatoio di trasmis- sione. Sono in atto numeroso studi per valutare in futuro loro vaccinabilita’.

Le persone che hanno fatto la vaccinazione anti-influenzale possono fare il vaccino?

Non vi sono ancora dati sull’interferenza tra vaccinazione anti COVID e altre vaccinazioni, tuttavia la na- tura del vaccino della Pfizer e moderna, suggerisce che sia improbabile che interferisca con altri vaccini. Comunque il distanziamento di un paio di settimane può essere una misura precauzionale.

A questo punto dell’anno il vaccino influenzale ormai dovrebbe essere già stato fatto.

Quali reazioni avverse sono state osservate?

Oltre a lievi reazioni locali nel punto d’iniezione, nelle persone sottoposte alla vaccinazione anti-COVID- 19 si sono manifestati i seguenti effetti collaterali:

  • stanchezza
  • mal di testa
  • dolori muscolari
  • brividi
  • febbre

Sono tutti sintomi comuni a tutte le vaccinazioni né più né meno,
Unica cosa, sperimentata personalmente, è che con la seconda dose abbiano con maggior frequen- za tali manifestazioni, superabili in 24 ore, al limite aiutandosi con banalissimo antinfiammato- rio …Tachipirina, Aspirina o Nimesulide etc.

Domande e risposte per le persone fragili o con specifiche patologie

Chi soffre di allergie può vaccinarsi contro il Covid?

Le persone con una storia di gravi reazioni anafilattiche o di grave allergia, dovranno consultarsi col pro- prio medico. Come per tutti i vaccini, anche questo deve essere somministrato sotto stretta supervisione medica.

Le persone che manifestano una reazione allergica grave dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino non devono ricevere la seconda dose.
Veri fattori di rischio per reazioni allergiche a vaccini sono una pregressa reazione al medesimo vaccino e la presenza concomitante di mastocitosi, malattia rara a rischio di reazioni anafilattiche anche sponta- nee

Le comuni forme allergiche (alimentari e/o respiratorie) della accezione comune non determinano problemi.


Il vaccino è rischioso per i celiaci e per le persone con malattie autoimmuni ?

Sono circa un centinaio le malattie dovute a una causa autoimmune: alcune sono sistemiche, come per esempio l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia e la sclerosi multipla, altre legate a un singolo organo, come il diabete di tipo 1, la celiachia e la tiroidite di Hashimoto. I soggetti affetti da queste malattie temono che la risposta immunitaria che accompagna il vaccino possa deter- minare una ripresa della malattia.

Al momento non sembrano esserci rischi particolari per chi ha una malattia ben controllata. Mentre, nel caso in cui questa sia in una fase di riacutizzazione potrebbe essere consigliabile rimandare l’appunta- mento con il vaccino contro Covid. Cosa che peraltro diciamo anche per tutti gli altri vaccini. Si tratta di un evento raro, ma comunque possibile, specie in caso di vaccini che contengano adiuvanti e in perso- ne con una malattia in fase attiva.

I pazienti affetti da malattie autoimmuni reumatologiche non sono a maggior rischio di contrarre la Co- vid né di ammalarsi di una forma più grave di questa.

Sono patologie che non controindicano assolutamente un vaccino a meno che ci si trovi in una fase attiva delle stesse. In tal caso basta rimandare vaccinazione confrontandosi con specialista del settore Per il 90% sono malattie ben controllate e quindi senza controindicazione a vaccino

 

Le persone con documentata immunodeficienza importante possono vaccinarsi?

I dati relativi all’uso nelle persone immunocompromesse (il cui sistema immunitario è indebolito) sono in numero limitato. Sebbene queste persone possano non rispondere altrettanto bene al vaccino, non vi sono particolari problemi di sicurezza. Le persone immunocompromesse possono essere vaccinate in quanto potrebbero essere ad alto rischio di Covid-19.

Quindi poiché in tali persone la malattia COVID determinerebbe un importante rischio di letalità il con- siglio a vaccinarsi rimane alto

 

Le persone con malattie croniche, diabete, tumori, malattie cardiovascolari possono vaccinarsi?

Sono proprio queste le persone più a rischio di una evoluzione grave in caso di contagio da SARS-CoV -2 e proprio a loro, quindi, si darà priorità nell’invito alla vaccinazione.
Le linee guida ufficiali, impegnano le Regioni nella tutela di 11 milioni di persone con tumori e malattie del cuore, suddividendoli in varie categorie di rischio.

Priorità’ assoluta (T1a) nella vaccinazione anti Covid sarà dato a 392.600 pazienti con malattie oncolo- giche, cardiologiche e ematologiche, inserendoli nella stessa categoria degli operatori sanitari.
A seguire, vi sono circa 3 milioni e 820mila (3.817.400) cittadini colpiti da queste grandi malattie vacci- nati nella fase immediatamente successiva del programma di immunizzazione (T2a) e via via gli altri

In ogni caso, tale categoria di pazienti dovrebbero essere sottoposti a vaccinazione prima delle perso- ne di età compresa fra 60 e 69 anni non affette da patologie.

Sono soggetti che DEVONO essere vaccinati quanto prima

 

Le persone in trattamento con anticoagulanti (Coumadin, Antiaggreganti, Eparina), si possono vaccinare?

Le persone in terapia anticoagulante possono eseguire la vaccinazione senza sospendere il trattamen- to in corso. La vaccinazione deve essere eseguita prima dell’assunzione della terapia. È consigliato un controllo dell’area di iniezione a distanza di 2-4 ore per verificare la presenza di eventuale ematoma

 

Le persone affette da patologie della coagulazione possono vaccinarsi?

Nelle patologie della coagulazione (es. emofilia) deve essere valutato il rischio di sanguinamento pri- ma di somministrare i vaccini per via intramuscolare.
È consigliato un controllo dell’area di iniezione a distanza di 2-4 ore per verificare la presenza di even- tuale ematoma.