“Pillole di tecnologia per non perdere la rotta nella società dell’informazione”
A partire dagli anni novanta ed in particolare negli ultimi dieci, la rivoluzione tecnologica ha cambiato la nostra vita. Siamo stati protagonisti di un processo inesorabile di transizione che ha trasformato il mondo da analogico e digitale. La TV arriva via internet, esistono applicazioni e programmi software per fare qualsiasi ogni cosa.
La rivoluzione digitale è stata favorita da tre fattori principali di sviluppo:
- le infrastrutture di rete ed, in particolare, dei Data Center, delle dorsali in fibra ottica, delle rete di accesso in fibra e delle reti radio che hanno reso internet più veloce, stabile e affidabile.
- i dispositivi ed i microprocessori che sono diventati smart, quindi capaci di collegarsi ad internet, potenti ed interconnessi.
- le applicazioni e i social che sono entrati prepotentemente nella vita di tutti.
Senza rendercene conto siamo stati trascinati dal moto del cambiamento; abbiamo modificato profondamente le nostre abitudini di vita, il modo di comunicare e di relazionarci e ci siamo adattati alla nuova normalità della società dell’informazione.
E’ una nuova forma di società. L’innovazione tecnologica, gli strumenti sempre più potenti e l’adozione di massa della tecnologia la rendono fluida, aperta, veloce e soprattutto imprevedibile.
Per orientarci in questo contesto mutevole e imprevedibile, é necessario comprendere la tecnologia, senza la pretesa di diventarne esperti, al fine di capirne gli impatti sulla vita quotidiana e conoscerne i pericoli e le opportunità.
I dati sono il nuovo petrolio e la materia prima su cui colossi come Google o Amazon hanno costruito la loro fortuna, avendo compreso, prima e meglio degli altri, come estrarre valore dai dati. E’ nata una nuova scienza, la scienza del dato o Data Science, che si basa su metodi scientifico/statistici e tecniche di analisi per trasformare dati grezzi in informazioni commerciali.
Nella società dell’informazione il dato è una materia prima pregiata ed è questo il motivo per cui molte applicazioni vengono messe a disposizione gratuitamente mentre, in realtà, l’utente ne sta pagando l’utilizzo in natura, autorizzando il fornitore all’utilizzo dei propri dati.
I dati sono inoltre il carburante che alimenta il Machine Learning ossia l’apprendimento automatico delle macchine. Il sistema elabora i dati, riconosce degli schemi ricorrenti e, sulla base di questi, prende delle decisioni specifiche. Maggiore è il numero dei dati a disposizione e maggiore è il livello di apprendimento e il numero di situazioni che il sistema è in grado di gestire in un processo di apprendimento continuo.
Data Science e Machine Learning sono due sottoinsiemi dell’intelligenza artificiale che è il campo dell’informatica che ha l’obiettivo di costruire “macchine” che imitino il comportamento umano: che comprendano quindi sia la sfera del “pensare” che quella dell’“agire”. Il potenziale impatto sociale dell’implementazione di massa di sistemi di intelligenza artificiale apre prospettive inquietanti a cui la politica dovrà dare risposte.
La trasformazione digitale in tutti i suoi aspetti tecnici e sociali, ha dunque come fattore abilitante internet. Internet è una rete aperta, accessibile a tutti. E’ una piazza dove chiunque può entrare, senza regole e controlli, a qualunque ora del giorno o della notte, dove fare incontri piacevoli e trovare opportu-nità interessanti ma è anche un luogo molto pericoloso affollato di cybercriminali che si nascono in ogni angolo. Il furto dei dati e delle identità, l’accesso fraudolento a sistemi protetti sono le attività privilegiate dal cybercrimine che è gestito da veri e propri organizzazioni che operano in paesi spesso con la connivenza o la tolleranza degli stati sovrani.
Siamo tutti obiettivi potenziali dei cyber criminali. Per proteggerci è necessario essere consapevoli dei rischi che si corrono navigando in rete e prendere delle semplici precauzioni come utilizzare antivirus e mantenere i sistemi aggiornati , gestire con attenzione le password di accesso e stare in guardia dai tentativi sempre più comuni di phishing (https://www.commissariatodips.it/approfondimenti/phishing/phishing-che-cose/index.html) .
Consapevolezza e conoscenza della tecnologia, sono dunque le parole chiave per non perdere la rotta nella società dell’informazione.
Matteo Biancani nasce nel 1972 a Livorno. Vive a Cecina con la famiglia fino al completamento del ciclo degli studi secondari superiori dopodi-ché’ si trasferisce a Pisa dove consegue la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni con una tesi sviluppata in collaborazione con il laboratorio Maritelradar dell’Accademia Navale di Livorno.
Durante gli anni universitari che coincidono con il periodo dell’esplosione di internet e delle dot.com, inizia a sviluppare il proprio interesse per le nuove tecnologie di comunicazione, studiandone gli aspetti tecnici e so-prattutto approfondendone l’impatto sociale e di trasformazione.
Assolto il dovere di leva come Carabiniere ausiliario, si trasferisce a Milano dove inizia la propria esperienza lavorativa presso una start up innovativa, Netesi SpA, che per prima in Italia ha sviluppato un sistema per la fornitura di applicazioni in cloud. Sono anni di grande fermento per l’industria tecnologica ed in particolare per internet; in questo contesto nuove opportunità lo portano a lavorare prima in Telecom Italia e dopo negli operatori internazionali Interoute e Global Telecommunication Technology (gtt) di cui oggi è il responsabile della divisione italiana.
Si occupa di internet, infrastrutture e fibre ottiche, cloud, applicazioni e processi di trasformazione digitale.
Dal 2010 partecipa attivamente ai programmi di ricerca finanziati dalla Commissione Europea ed è mem-bro di tavoli tecnici presso l’Autorità delle Comunicazioni.
È stato socio fondatore del LEO Club di Cecina ricoprendo la carica di Presidente e di delegato di Zona del Distretto LEO 108L/ha promosso e seguito in prima persona la nascita dei LEO Club di Livorno, Isola d’Elba e Piombino. È stato socio per dieci anni del LIONS Club Firenze da dove è uscito nel 2019 per motivi di lavoro, ma con il quale continua ad avere uno stretto rapporto di amicizia.